Del Genio a TN: "Dopo il 2-0 solo riposo. Battaglia mediatica contro Napoli, ADL continui a rispondere. Rinnovo Sarri, la clausola non c'entra. Mercato, c'era una terza strada: Politano e Verdi non sono Messi e Ronaldo"

Nel suo solito appuntamento con il microfono di Tuttonapoli.net, il noto giornalista Paolo Del Genio si è così espresso sul successo del Napoli a Benevento
05.02.2018 15:05 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
Del Genio a TN: "Dopo il 2-0 solo riposo. Battaglia mediatica contro Napoli, ADL continui a rispondere. Rinnovo Sarri, la clausola non c'entra. Mercato, c'era una terza strada: Politano e Verdi non sono Messi e Ronaldo"
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"La partita, se la mettiamo nel discorso campionato e numeri, si va ad incanalare perfettamente in quello di positivo che sta facendo il Napoli". Nel suo solito appuntamento con il microfono di Tuttonapoli.net, il noto giornalista Paolo Del Genio si è così espresso sul successo del Napoli a Benevento: "Se dividiamo il match in varie fasi, nel primo tempo, a parte i dieci minuti iniziali, è stata una buona prestazione. Nei 30-35 minuti di dominio la squadra ha giocato bene. Dopo il 2-0 poi è scattato un messaggio sbagliato nella testa della squadra, ossia che la gara fosse chiusa e che fosse arrivato il momento di risparmiare un po' di energie. Il secondo tempo non è all'altezza delle possibilità del Napoli".

Dopo l'ennesima perla, viene da dire: meno male che c'è Dries. "Mertens è uno dei giocatori che fa la differenza nel Napoli. Se la squadra è arrivata dov'è è grazie al collettivo e al lavoro di Maurizio Sarri, ma è chiaro che gli interpreti sono molto importanti nel calcio. Se giochi benissimo, ma non hai calciatori che tirano fuori dal cilindro giocate importanti, non si vince tantissimo. La differenza con la Juventus sta nel fatto che individualmente Allegri ha a disposizioni più giocatori che possono risolvere le partite. Questo può permettergli di vincere non giocando bene anche per un lungo periodo. Lusso che il Napoli non può permettersi, se non in partite come quella di ieri col Benevento".

Intanto continua la diatriba dialettica tra Napoli e Juventus. "Il Napoli, in questo momento, a costo di dire cose sbagliate, deve parlare. C'è una battaglia mediatica che vede il Napoli attaccato da molte parti e, chiudendosi nel silenzio, la darebbe vinta agli altri. Il club deve rispondere a tutti i modi, chiaramente nelle persone di Sarri e De Laurentiis. La mia speranza è che continuino a ribattere colpo su colpo, dicendo tutto ciò che va detto. Non si può lasciare terreno libero a chi è già dominante dal punto di vista della comunicazione come la Juventus, che ha mille mani ovunque. De Laurentiis farebbe benissimo a sfruttare questo momento storico in cui il suo club è ai vertici del calcio italiano. Bisogna sfruttare questo momento per gridare le proprie ragioni. Marotta non fa altro che ribadire che sono i numeri uno in quanto a potere e forza economica, ma non per forza dialettica e senso dell'umorismo. Quando scendono su questo terreno, i bianconeri perdono. Li vediamo frastornati".

Come esce il Napoli da questo mercato senza colpi importanti? "La terza strada doveva esserci. La prima era quella di prendere Verdi o Politano e saremmo stati tutti i contenti, Sarri avrebbe avuto il giocatore che voleva e l'avrebbe fatto giocare. Sarri dice che Giuntoli è stato bravissimo, però probabilmente - con tanto argine di dubbio - se il Napoli avesse usato un'altra strategia, chiudendo i discorsi Verdi e Politano entro il 20 gennaio, con dieci giorni liberi e il budget che aveva a disposizione il Napoli, è mai possibile che non c'era un giocatore in giro per il mondo da poter esser preso? Secondo me questi calciatori al mondo esistono, visto che il metro di valutazione è Verdi e Politano, non Messi e Ronaldo".

Negli ultimi giorni si è parlato tanto del rinnovo di Sarri. "Il matrimonio può andare avanti. La clausola non c'entra nulla, è una questione di volontà reciproca e progettualità. La volontà di migliorare c'è sicuramente, sia sul campo che sul mercato, poi è chiaro che ci siano delle difficoltà dovute ai competitor. Non so se Sarri voglia certezze sul mercato subito o una progettualità basata sul futuro, con una crescita complessiva che può passare anche attraverso le strutture e la società. Ad oggi mi sento di essere ottimista, Sarri per me resterà al 60-70%".

Il destino di Sarri e quello di Giuntoli sono legati? "No, non credo. Giuntoli è un dirigente che sta migliorando e viene stimato da De Laurentiis. Il patron, così come fa con i calciatori sperando che migliorino, evidentemente se gli piace Giuntoli, aspetterà che quest'ultimo migliori le sue conoscenze in ambito mondiale e diventi un fuoriclasse. Al momento penso che Giuntoli sia un potenziale fuoriclasse, non ancora un fuoriclasse. Si tratta di un giovane dirigente ad altissimo livello, ha tutte le qualità per diventare un fuoriclasse ma deve ancora dimostrarlo".