Da intoccabile a trattabile: il destino capovolto di Marko Rog

31.07.2018 18:19 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Da intoccabile a trattabile: il destino capovolto di Marko Rog
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(di Arturo Minervini) -  "Intoccabili? Koulibaly è inavvicinabile e con lui anche Zielinski e Rog”. Così parlava Aurelio De Laurentiis lo scorso 16 giugno, inserendo in una lista ristretta proprio il talentino prelevato nell’estate del 2016 dalla Dinamo Zagabria. A distanza di un mese e mezzo, invece, il patron azzurro aveva leggermente aggiustato il tiro: “Se ho ricevuto e rifiutato una offerta importante per Rog? Vero. Ma mai dire mai: è arrivata un’offerta importante che può essere migliorata. Per me il ragazzo è blindato, ma nel calcio non si sa mai”. Cambiamento di orizzonti radicale per il talento classe ’95, che pare essere finito nel mirino dell’Atletico Madrid.

Legge spietata del mercato. Nessun allarmismo, o nessuna lacrima prima che queste indiscrezioni diventino qualcosa di più concreto. C’è però da sottolineare come ancora una volta il concetto di incedibilità sia diventato in questo calcio qualcosa di quasi astratto, di irrealizzabile. È il denaro a fare le scelte, sono le plusvalenze a battere ogni volta le ragioni del cuore. Già, il cuore, quello che istintivamente ha portato i tifosi del Napoli a legarsi a questo ragazzo, ad apprezzarne gli sprazzi di talento puro e la grande determinazione nello occasioni (poche) concessegli da Maurizio Sarri. Sulle 38 partite giocate in campionato lo scorso anno, quante volte è partito titolare Marko Rog? La risposta è sempre la stessa: Zero! Su questa gestione si potrebbe aprire un lungo dibattuto, con il classe ’95 che ha chiuso lo scorso campionato con la cifra imbarazzante di 251’ disputati, davvero pochi per trovare automatismi e convinzione. 

Una diversità come sintomo di grandezza. Nel caso di Marko Rog, sono bastati davvero pochi secondi sul terreno di gioco in maglia azzurro per capire che il croato fosse materiale differente. Non necessariamente migliore o peggiore, ma senza dubbio non comune. Una diversità che ha avuto poco modo di svilupparsi e che ora viene messa a repentaglio da attacchi esterni. La speranza è che l’investitura importante da parte della società avvenuta a giugno, evidente suffragata da una chiacchierata con Carlo Ancelotti, trovi riscontro in questa parte finale di mercato. Lasciare partire un talento così particolare, senza avergli mai dato una vera opportunità, sarebbe un errore che potrebbe partorire diversi rimpianti. Qualcuno salvi il soldato Rog…