Da Bologna - "Grazie di tutto, Simone. Hai resistito anche troppo": i retroscena dell'addio

Così scrive il quotidiano
15.01.2018 08:11 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Da Bologna - "Grazie di tutto, Simone. Hai resistito anche troppo": i retroscena dell'addio
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Interessanti dettagli arrivano dall'edizione odierna del Corriere di Bologna sulla giornata movimentata di Simone Verdi al suo ritorno al Bologna. Ecco il racconto: "In quello che, salvo colpi di scena, sarà il suo ultimo giorno a Casteldebole, Simone Verdi è arrivato al centro tecnico Galli per primo, poco prima di mezzogiorno: l’allenamento è fissato per le 15 e viene anticipato alle 14.30, ma per il rossoblù non può essere una giornata come le altre. 

Il grande protagonista è lui, cercato da telecamere e sguardi dei tifosi mentre i primi rossoblù scendono in campo. L’aria è tesa, i circa trecento tifosi presenti — per lo più famiglie e habitué del Galli, niente tifo organizzato — dibattono più o meno su tutto, da Saputo alla cifra del trasferimento, passando per il ruolo nella vicenda dei vari protagonisti. E un tifoso ricorda a voce alta le frasi di Donadoni sul tema, tanto che il tecnico sente, si avvicina e partecipa al confronto in modo schietto, sottolineando che le sue frasi non erano certo un invito a Verdi a lasciare il Bologna. "Secondo voi io sono contento? Mi diverto? Ho un giocatore che è il più forte di tutti in questa squadra, è quello valutato più di tutti e secondo voi io gli dico “vai via, perché sei troppo forte ma io sono bravo e posso fare a meno di te”. Il problema è che quando si tratta di parlare di altri abbiamo tutti la verità in tasca". 

I dibattiti sulla collinetta di Casteldebole proseguono e gran parte dei tifosi si ferma per incrociare i giocatori all’uscita dal centro tecnico, a fine allenamento. Provano a carpire indizi dai compagni, poi quando esce Simone, alle 17.15, l’auto viene quasi travolta da affetto e curiosità. Un capannello di tifosi che gli chiedono cosa farà: Simone non emette un fiato, oppone un sorriso quasi imbarazzato alle domande, poi seduto sul lato passeggero passa quasi una ventina di minuti a firmare maglie, autografi e a posare per le foto con la gente.

La sensazione è quella di un lungo, silenzioso addio: "Rimani qui", gli urla qualcuno. Altri capiscono l’andazzo e si sbilanciano: "Grazie di tutto, Simone. Hai resistito anche troppo. In bocca al lupo". Anche perché alla guida dell’auto c’è l’agente Donato Orgnoni: il segnale che la vicenda è arrivata all’ultimo atto .