Il cronometro di Vigorito uno schiaffo alla guerra di Agnelli alle piccole

C'è un'immagine dell'ultimo turno di campionato che è poesia, passione, genuina come il pane appena uscito dal forno
23.03.2021 09:50 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Il cronometro di Vigorito uno schiaffo alla guerra di Agnelli alle piccole
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© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com

C'è un'immagine dell'ultimo turno di campionato che è poesia, passione, genuina come il pane appena uscito dal forno. Rappresenta Oreste Vigorito, presidente del Benevento nei minuti finali della sfida alla Juventus. Guarda il terreno di gioco e stenta a crederci, i suoi ragazzi stanno battendo in casa sua CR7, c’è da difendere il vantaggio, quel gol firmato dall’argentino Gaich, ispirato magari da un altro argentino dall’alto.

Il tempo è un macigno, i minuti si dilatano, l’attesa si fa ossessione.

«Quanto manca? Quando fischia? Occhio a Ronaldo!».

E allora, il patron Vigorito, che fa?Aziona sullo smartphone il cronometro, per darsi pace. 
Vederlo esultare, con quel tempo sullo sfondo che ha ormai tramutato in gioia tutti i suoi affanni, riconcilia con vecchio calcio. Che qualcuno vorrebbe distruggere.

La sua esultanza è un cazzotto in faccia a quelli che pensano che il pallone sia roba dei potenti, delle squadre blasonate. Il sogno del Benevento di andare a Torino è battere la Juve, invece, è l’unico motivo che rende il calcio la cosa la cosa più importante delle cose meno importanti.

Viva Vigorito, Viva il Benevento, viva quel cronometro che sa di radioline con voci metalliche e infiniti sospiri. Celebriamo ancora una volta il Culto pagano dell’ATTESA.